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Riflessioni su una generazione disegnata


Quando ho cominciato a scrivere questa trilogia – Lady Oscar, Mazinga e infine Figlie di Lady Oscar, figli di Mazinga – mi sono accorta che non stavo parlando di cartoni animati.

Stavo parlando di educazione, identità, e memoria collettiva.

Di come un’intera generazione italiana, cresciuta tra gli anni Settanta e Novanta, abbia imparato a stare al mondo attraverso le immagini di un pomeriggio televisivo.

In quelle sigle e in quei duelli, noi abbiamo trovato le prime lezioni di vita: la giustizia di Lady Oscar, la pazienza di Candy, la leggerezza di Pollon, la fierezza di Lamù.

E dall’altra parte, la disciplina di Olly, la solitudine dell’Uomo Tigre, la malinconia di Actarus, l’ironia disperata di Lupin.

Due alfabeti emotivi che sembravano opposti e invece raccontavano la stessa cosa: il prezzo di ciò che era presentato come forza.


Chi oggi ha cinquant’anni è figlio di quell’immaginario.

Porta dentro la stessa tensione tra eroismo e resa, tra romanticismo e disincanto, tra spada e sorriso.

Ha imparato che si può cadere con stile, ma non sempre che si può cadere e basta.

Che si può amare fino a consumarsi, ma non sempre che si può amare senza sacrificarsi.


Eppure, se riguardiamo oggi quei cartoni, con la consapevolezza di adulti, qualcosa cambia.

Non ci vediamo più solo gli eroi, ma gli esseri umani dietro le armature.

Lady Oscar non è solo una rivoluzionaria, è una donna stanca che sceglie comunque.

Mazinga non è solo un robot, è un ragazzo che prova a capire chi è dentro il metallo.

Candy non è solo una martire, è una bambina che non conosce la rabbia.

L’Uomo Tigre non è solo una leggenda, è un orfano che non smette di chiedere un abbraccio.


Forse è questa la lezione ultima di quei pomeriggi: che crescere significa rileggere i propri miti e perdonarli, perché non erano sbagliati — erano solo parziali.

Ci hanno dato un linguaggio eroico per sopravvivere.

Sta a noi, oggi, aggiungere il lessico della vulnerabilità per vivere.


Riflessioni nasce da questo: dal tentativo di rimettere insieme i frammenti emotivi di una generazione che ha imparato a essere forte, ma ora vuole imparare a essere intera.

Perché, in fondo, sotto le corazze di Mazinga e sotto l’uniforme di Lady Oscar, batte lo stesso cuore fragile, coraggioso e umano che ci fa sentire vivi.





Ecco i link ai tre articoli della trilogia ...

Negli anni 80 siam cresciute con Lady Oscar, Candy Candy, Pollon e Lamù
Gli eroi con le ginocchiere
Figlie di Lady Oscar, figli di Mazinga

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