La prima recensione del nostro sito in chiave sistemica
- retedefacto
- 10 ore fa
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ReteDeFacto è un modello innovativo di rete comunitaria organica, dove pensiero sistemico, economia del dono e fundraising solidale non sono concetti astratti, ma pratiche concrete. La struttura del loro sito riflette bene la visione: partecipativa, relazionale, interconnessa.
Visione e approccio: comunitario, organicistico, sistemico
Il sito di Rete De Facto propone una visione comunitaria in cui non si tratta soltanto di offrire servizi o raccogliere fondi, ma di attivare reti di persone, relazioni, fiducia, responsabilità individuale e collettiva. Questo connubio fra «comunità» e «economia» è già di per sé un elemento di innovazione rispetto a modelli più tradizionali (organizzazione‑a fornitore / donatore → beneficiario).
In parallelo, la modalità di pensare in termini organicistici — ossia non come compartimenti separati (donatori, beneficiari, enti, progetti) bensì come parti interdipendenti di un sistema vivo — si riflette chiaramente. In un approccio sistemico, si riconosce che ogni azione, ogni dono, ogni partecipazione relazionale ha ripercussioni sul tutto: la comunità, il tessuto sociale, la fiducia, il capitale relazionale.
Rete De Facto sembra quindi incarnare una visione in cui le relazioni e i legami non sono secondari rispetto agli obiettivi, ma ne costituiscono il fulcro. In altre parole, il «fare insieme», il sostenersi reciprocamente, l’attivare responsabilità individuale e collettiva in un contesto di fiducia, verità e trasparenza, diventano strumenti e tracciabili espressioni di quel che il pensiero sistemico descrive come «reti», «feedback», «effetti moltiplicatori».
Strumenti: economia del dono e fundraising solidale
Un aspetto particolarmente interessante del sito è il richiamo all’economia del dono e al fundraising solidale — non semplicemente come modalità di raccolta di risorse, ma come pratiche relazionali, formative, comunitarie.
L’economia del dono rompe con il paradigma del solo scambio mercantile, e introduce la dimensione del dono come atto relazionale, di fiducia, di apertura. In un contesto sistemico, il dono genera circolazione di valore non solo materiale, ma relazionale, simbolico, sociale: rafforza la coesione, crea legami, innesta nuovi possibili.
Il fundraising solidale, declinato in questa visione, non è solo “cerco fondi per un progetto”, ma «invito persone e comunità a partecipare/essere parte» — spesso con trasparenza e responsabilità condivisa. Questa modalità riconosce che la comunità è soggetto attivo, non solo destinatario.
Nel sito si coglie come questi strumenti vengano presentati come all’avanguardia in termini di pensiero sistemico e cura relazionale: ossia, la raccolta fondi in chiave relazionale, la generazione di capitale di fiducia e partecipazione, l’attivazione di micro‑reti che insieme costituiscono un modello che va oltre il semplice “beneficenza”.
Questo approccio è in controtendenza rispetto a logiche più tradizionali (dono una tantum, beneficiario passivo, rapporto monodirezionale). Qui la relazione è bidirezionale, circolare, articolata. La comunità non è solo destinataria, è co‑autrice. Il donatore non solo erogatore, ma parte del processo.
Implicazioni: verso un “mondo nuovo” fondato su fiducia, verità, responsabilità
Alla luce di quanto sopra, il sito di Rete De Facto offre una mappa di come è possibile impostare un mondo nuovo, nella misura in cui:
Si fonda sulla fiducia: aprendo spazi di partecipazione, trasparenza, relazioni autentiche. In un sistema dove la fiducia è capitale relazionale, gli attori non sono solo transazionali ma cooperativi.
Si fonda sulla verità: la comunicazione chiara, la condivisione degli obiettivi, dei rischi, dei risultati (o progressi). Questo è essenziale in un sistema che vuole essere organico e non frammentato.
Si fonda sulla responsabilità individuale: non “io contribuisco e basta”, bensì “io sono parte della comunità, rispondo della mia partecipazione, riconosco che le mie azioni (donare, partecipare, relazionarmi) hanno conseguenze”. Questa consapevolezza individuale è ciò che può liberare tutti — liberare dai modelli passivi, liberare da dipendenze meramente economiche, liberare la potenza della cooperazione.
In questo schema, Rete De Facto propone strumenti concreti — reti, doni, rapporti, partecipazione — che permettono di costruire questo nuovo paradigma. Non è solo “fare del bene”, ma “abitare insieme un modello diverso”, nel quale le relazioni, la comunità, la cura – intesa come attenzione all’altro e al contesto – sono parametri centrali.
Considerazioni critiche e prospettive
È naturale che un tale progetto presenti delle sfide e delle questioni aperte:
La scalabilità: quanto può crescere questo modello mantenendo l’autenticità della relazione e della comunità senza diventare troppo burocratico?
Il mantenimento della fiducia e della trasparenza: in progetti di raccolta fondi e comunità attive, è fondamentale che i processi rimangano chiari, partecipati e non si trasformino in meri meccanismi.
L’effetto reale nel tempo: un approccio sistemico richiede tempo, relazione, feedback, adattamento continuo. La misurazione e la valutazione della “cura relazionale” e del capitale di fiducia sono più complesse rispetto al solo indicatore economico.
Tuttavia, proprio per queste ragioni, considero che il sito e il progetto di Rete De Facto abbiano un potenziale molto interessante: perché non solo parlano di «fare bene», ma propongono una modalità di pensare e agire che parte da relazioni, comunità, sistemi. Questo può contribuire a generare un cambiamento culturale: da “io dono” a “noi partecipiamo”, da “beneficiario” a “compagno di viaggio”, da “transazione” a “relazione”.
In sintesi, il sito di Rete De Facto si distingue per:
Una prospettiva sistemica e organicistica, che valorizza la comunità e le relazioni come motore del cambiamento.
L’uso di strumenti come l’economia del dono e il fundraising solidale non solo come tecniche, ma come pratiche relazionali e culturali di trasformazione.
Un invito a costruire un mondo centrato su fiducia, verità e responsabilità individuale/collettiva che libera – ossia, che rende ciascuno parte attiva e libero di contribuire, partecipare e trasformare.



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