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Il pensiero sistemico, una visione relazionale della realtà

Il passaggio da una visione meccanicistica a una visione sistemica e relazionale della realtà è un percorso che Fritjof Capra racconta e approfondisce magistralmente prima ne Il Tao della fisica (1975) e poi in La rete della vita (1996).


1. Il contesto: la crisi del paradigma meccanicistico


Il paradigma cartesiano-newtoniano


Fino all’inizio del XX secolo, la scienza occidentale si fondava su una visione meccanicistica e riduzionistica del mondo:


  • Il cosmo era visto come una macchina composta da parti separate e analizzabili isolatamente.

  • La conoscenza consisteva nello scomporre il tutto nei suoi elementi fondamentali.

  • L’oggettività e la separazione tra soggetto e oggetto erano valori assoluti.


Questa visione, erede di Descartes, Newton e Bacon, ha generato la rivoluzione industriale e il progresso tecnologico, ma anche una crescente alienazione dell’uomo dalla natura e da sé stesso.


2. Il Tao della fisica (1975): la scoperta della connessione tra scienza e spiritualità


In questo testo Capra, fisico teorico, mostra come le nuove scoperte della fisica del XX secolo (relatività, meccanica quantistica, teoria dei campi) abbiano rotto la visione meccanicistica della realtà.


Punti chiave


  • Relatività e interconnessione: non esistono osservatori assoluti; ogni fenomeno è relativo al contesto di osservazione.

  • Quantistica e interdipendenza: la materia non è fatta di oggetti solidi, ma di reti di relazioni dinamiche tra eventi.

  • Ologramma e complementarità: la realtà è un tutto organico, dove le parti riflettono il tutto (concetto affine al pensiero orientale).

  • Dialogo con il misticismo orientale: Capra mostra analogie tra la fisica moderna e le intuizioni del Taoismo, Buddhismo Zen e Induismo, che da millenni concepiscono la realtà come rete di relazioni dinamiche e cicliche.


In sintesi il suo messaggio è :

La scienza non descrive una macchina, ma un organismo vivente.


3. La rete della vita (1996): dal cosmo alla biologia e all’ecologia


Vent’anni dopo, Capra amplia la prospettiva e si sposta dalle fondamenta della fisica alla vita e ai sistemi complessi.


Punti chiave del pensiero sistemico maturo:


  • La vita come rete: ogni organismo è una rete autopoietica (autogenerante) di relazioni, un sistema che mantiene la propria identità attraverso il flusso continuo di materia ed energia.

  • L’ecologia come scienza della connessione: l’ambiente e gli esseri viventi non sono entità separate, ma nodi di una rete planetaria (la “rete della vita”).

  • Sistemi complessi e auto-organizzazione: la vita emerge da processi non lineari, caotici ma ordinati, che si auto-organizzano spontaneamente.

  • Conoscenza e responsabilità: conoscere non è più dominare, ma partecipare a un sistema vivente di cui siamo parte.


In sintesi il pensiero sistemico ci mostra che

l’universo è una rete vivente di relazioni dinamiche; la scienza deve essere ecologica e relazionale.

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  1. Evoluzione del pensiero sistemico nel Novecento



| 1900–1930 |

Crisi del riduzionismo - Einstein, Bohr, Heisenberg -

Relatività, quanti, principio di indeterminazione.


| 1930–1960 |

Nascita del pensiero sistemico - Bertalanffy, Wiener 

Teoria generale dei sistemi, cibernetica


| 1960–1980 |

Espansione interdisciplinare - Prigogine, Bateson, Capra

Complessità, ecologia, epistemologia relazionale


| 1980–2000 |

Approccio ecologico e sociale - Maturana, Varela, Capra   

Autopoiesi, rete della vita, etica ecologica  


| 2000–oggi |

Sistemi complessi e sostenibilità - Capra & Luisi, Morin      

Pensiero complesso, sostenibilità integrata   



5. Esempi attuali del cambio di paradigma e dei suoi effetti


A. Economia circolare e sostenibilità


Passaggio dal modello lineare (“estrai-produci-getta”) al modello ciclico, dove i rifiuti diventano risorse.

Visione sistemica: l’economia è un sotto-sistema dell’ecosfera, non un’entità separata.

Effetto sociale: crescita di movimenti per la “decrescita felice” e la sostenibilità aziendale (ESG, B-Corp).


B. Medicina integrata e approccio olistico alla salute


Dalla visione del corpo come macchina al corpo come sistema complesso di relazioni (biologiche, mentali, ambientali).

Crescita della psiconeuroendocrinoimmunologia e dell’approccio integrato tra medicina tradizionale e pratiche complementari.

Effetto quotidiano: maggiore attenzione a stili di vita, alimentazione, equilibrio psico-fisico.


C. Educazione e apprendimento ecologico


Dall’insegnamento trasmissivo al costruttivismo sistemico: la conoscenza come rete di significati condivisi.

Nascita delle “*scuole ecosistemiche” e dei modelli educativi rigenerativi.

Effetto sociale: valorizzazione della collaborazione, del pensiero critico e della consapevolezza ecologica.


D. Tecnologia e reti digitali


Internet riflette la metafora della rete come struttura fondamentale: informazione distribuita, auto-organizzazione, interconnessione globale.

Effetto quotidiano: nascita dell’intelligenza collettiva (Wikipedia, open source), ma anche rischi di sovraccarico e disconnessione umana — richiamando la necessità di un uso “ecologico” della tecnologia.


E. Governance e politica partecipativa


Dalla gerarchia al modello reticolare, basato su collaborazione e dialogo tra attori diversi.

Effetto sociale: forme di democrazia partecipativa, comunità energetiche, movimenti dal basso (es. Fridays for Future).


6. Conclusione


Il pensiero sistemico, maturato nel corso del Novecento e incarnato nei testi di Capra, rappresenta un vero cambio di paradigma:


Dalla frammentazione all’interconnessione, dal controllo alla cooperazione, dall’oggettività all’interdipendenza.

Oggi questo modo di pensare è alla base delle sfide più urgenti — ecologiche, economiche e sociali — e segna una trasformazione culturale profonda: imparare a vedere il mondo come una rete di vita, non come un insieme di oggetti separati.



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